Che fine ha fatto @sarofiorello? L'ultimo tweet per Rossella Urru.
Fiorello sparisce da Twitter. L'ultimo cinguettio il giorno della falsa notizia della liberazione di Rossella Urru. «E' il caso di dire hip hip urruuuuuu» aveva scritto Fiorello, dal suo accout @sarofiorello. Poi il silenzio, fino alla cancellazione dell'account. Cercando il suo nome, ora, appare la scritta "questo nome non esiste". Secondo una mia teoria il suo abbandono è legato alla storia di Rossella Urru. Molti media italiani infatti avevano dato il merito della sua liberazione proprio a Fiorello, che con i suoi tweet aveva reso celebre la sua situazione. Tanto di cappello: mi piace quando i vip, o comunque persone la cui opinione ha un eco particolare, si fanno paladini di una causa. Ma forse qui si è andato oltre, come sei i sequestratori di Rossella fossero followers di Fiorello.
Io, da accanito utilizzatore di Twitter, come si vede qua sulla destra, non posso che esserne felice. Prima del suo show, #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend, scritto con il cancelletto dell'hashtag anche in tv, era un isola felice. L'arrivo di molti vip che non fanno altro che pubblicizzarlo nei loro programmi (Gerry Scotti su tutti), aveva attirato molti utenti che non capivano l'utilità di questo social network e non facevano altro che chiedere retweet ai vip, cosa alquanto inutile.
Twitter infatti nasce come microblog, che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri. Quindi nasce come qualcosa di personale: se non si ha nulla da dire, meglio non farlo. Quando mi è capitato di parlare di Twitter, molti, se non tutti, rispondevano: "Non lo capisco" oppure usavano la scusa "E' da americani." Ora io dovrei dire qualcosa del tipo: "Ma no, è facile" o altro. Invece non dirò nulla, voglio evitare che si iscriva gente tanto per farlo. Iscrivetevi se siete curiosi e se avete qualcosa di interessante da dire.
Twitter infatti nasce come microblog, che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri. Quindi nasce come qualcosa di personale: se non si ha nulla da dire, meglio non farlo. Quando mi è capitato di parlare di Twitter, molti, se non tutti, rispondevano: "Non lo capisco" oppure usavano la scusa "E' da americani." Ora io dovrei dire qualcosa del tipo: "Ma no, è facile" o altro. Invece non dirò nulla, voglio evitare che si iscriva gente tanto per farlo. Iscrivetevi se siete curiosi e se avete qualcosa di interessante da dire.
Il Vostro
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