domenica 27 maggio 2012

Oh pink canada

Oggi si chiude il Giro 2012, con l'arrivo a Milano (ancora). Sinceramente, uno dei più noiosi e brutti degli ultimi dieci anni. Escluse le ultime due frazioni con l'azione incredibile di De Gendt, ma soprattutto per la voglia di vincere di Ryder Hesjedal.
Arrivato quasi al Giro per caso, snobbato da tutti, alla fine ha trionfato. Ieri era il giorno giusto per attaccarlo sullo Stelvio. I big (sulla carta) si guardavano fra di loro come conigli, mentre lui si metteva in testa al gruppetto per provare a limitare il distacco dai fuggitivi. Oggi invece ha dato una grossa lezione a tutti quanti: doveva recuperare 30", dopo 17km era già virtualmente primo ma ha continuato a spingere nonostante tutto.
L'assenza di italiani sul podio non mi sorprende perchè il ciclismo tutto è in fase di rinnovamento, e logicamente vince chi è più in forma, e non chi ha il palmares più importante.
Ora non ci resta che sperare in un Tour, che non si avvicina nemmeno per sbaglio alla bellezza dei percorsi del Giro, ma che ha campioni in grado di animare qualsiasi tappa.
Ultima vana speranza. Magari l'anno prossimo sarebbe bello passare anche dalla Sardegna. Perchè con che coraggio lo chiamano Giro d'Italia se un anno partono dalla Francia, uno dalla Danimarca, Belgio o Svizzera. Ci manca solo che partano dal Marocco, dalla Polandia, dalla Svervegia o dalla Luna. Forse ci sono più italiani lì.

3 commenti:

  1. non capisco niente di ciclismo. e non voglio insozzare i tuoi commenti dicendo cosa guardo dei ciclisti XD cià cià

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