venerdì 20 aprile 2012

Oh Madonna

Il nuovo cd si ferma a 400mila copie, dopo le vendite della prima settimana è crollato ed ora è al quindicesimo posto in classifica. La prima settimana ha venduto 359mila copie, la seconda 48mila e la terza solo 19mila. Così l'ex regina della classifica è scivolata al 15esimo posto della top manco più ten. E le cifre sono pure gonfiate. La prima settimana chi comprava i biglietti del concerto riceveva in omaggio il disco. E nell'ennesimo tentativo di insidiare il primato di iTunes, la rivale Amazon aveva messo in (s)vendita il cd più la versione digitale a soli 5 dollari.
Che al nuovissimo "MDNA" mancasse qualcosa, i critici di mezzo mondo l'hanno detto subito all'uscita meno di un mese fa della sua 12esima fatica in 29 anni. Nel pagellone di Metacritic, che fa la media delle recensioni, ha raccolto appena la sufficienza: 6.2. Con stroncature soprattutto dall'altra metà dell'Oceano. E questo è il problema. L'entourage della signora Ciccone adesso teme l'effetto flop soprattutto sul tour. E soprattutto in Europa: dove le vendite finora arrancano. Negli Usa quattro date sarebbero già sold out e un altro show è stato aggiunto al concertone di settembre a New York. "Ma per l'Europa i prezzi dei biglietti rischiano di essere troppo alti" spiega al New York Post Gary Bongiovanni, direttore della rivista specializzata Pollstar.
A questo punto solo un miracolo può portare Lady Madonna a tenere testa al contratto da 120 milioni di dollari strappato nel 2007 con Live Nation. E non è un caso che la prima tappa del megatour da 66 date sia proprio la Terra Santa: Tel Aviv, Israele, 29 maggio. Ma il caso Madonna non dipinge soltanto il declino di una diva che per i più giovani suona ormai come un'imitazione di Lady Gaga (vaglielo a spiegare che sarebbe il contrario). Dietro si adombra il fiasco dell'ultima leva studiata dai discografici per sopperire al crollo delle vendite dei dischi uccisi da digitale e pirateria: cioè il business dei concerti. Il contratto con Live Nation viene chiamato "360 deal": è cioè un accordo a 360 gradi su dischi, concerti e merchandising. Che può portare i prezzi dei biglietti allo stratosferico prezzo di 300 dollari. "MDNA" è stato coprodotto dalla Interscope, che appartiene al gigante Universal, insieme a Live Nation: l'organizzatore del tour è diventato insomma anche discografico. Ma per intascare i diritti dei dischi (oltre al 10 per cento che prende sui concerti) Live Nation deve sperare che Madonna venda almeno 15 milioni di copie: soglia altina anche per la signora che in poco meno di 30 anni ne ha vendute più di 300 milioni.

1 commento:

  1. Non mi sorprende per nulla: pensa solo a chi era Madonna negli anni 90, cosa scriveva Madonna negli anni 90. Questa è la brutta imitazione, persino Lady Gaga la batte, il che è tutto dire. Madonna deve smetterla di fare la 30enne e soprattutto basta con ste canzonacce da discoteca senza nulla di nuovo.

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