Epica. Dal primo all'ultimo colpo di scena. La migliore di questa stagione. Puntata sublime, con Brody il livello di recitazione si è alzato notevolmente. Tecnicamente strabiliante, gli scuri pesantissimi dell'operazione in Iraq/Iran sono stati magistrali, come a dire "non vi facciamo il favore di rendervelo bello luminoso per capire cosa succede o chi è che parla: la notte è così, le infiltrazioni sono così e voi dovete cacarvi sotto tanto quanto i nostri personaggi". La tensione continua, la mina, la pattuglia iraniana che spunta all'improvviso, le reazioni alla base, il finale con Javadi, che roba.
Javadi si mostra come un "bastardo", riesce a mantenere bene la doppia identità. Forzata la sua mossa, costretto ad uccidere il partner di Brody: sotto tortura finirebbe per rivelare tutto e sarebbe finita per tutti.
Abbiamo la conferma che la Casa Bianca sa dell'operazione e l'approva (anche se non sembrano convintissimi). Puntano tante (troppe) fisches sul tavolo, rinunciando alla possibilità di mostrarsi efficienti dando in pasto all'opinione pubblica Brody, e corrono anche il rischio di devastare le relazioni con l'Iran.
Saul si rifiuta di fare fuoco contro i suoi seppur potessero essere morti e mi è piaciuto anche il senatore mi sa che sta cominciando a stimare Saul. Su Carrie invece, se io fossi negli autori, mollerei un po' l'acceleratore sul lato emotivo. Adoro il personaggio e come lo interpreta la Danes, ma ultimamente trovo ci siano un po' troppe reazioni ampiamente sopra le righe.
A pensare com'era iniziata questa stagione (Dana), c'è da non crederci.
E' iniziato Homeland.
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