lunedì 11 giugno 2012

Il segreto racchiuso in un po-po-po-po-po-po

Non c'é nulla come la Nazionale che metta d'accordo il nostro travagliato paese. Poco importa che per 365 giorni all'anno questo sia dilaniato da fazioni in lotta su tutto, dal terremoto alla politica, dalle tasse all'istruzione, da San Remo ad Amici. Come gli azzurri varcano il campo la visione diventa uniforme. Nessuna incomprensione all'orizzonte. Le interpretazioni che sposano incredibilmente la stessa e medesima linea.
L'orgoglio nazionale si rispolvera solo in queste occasioni. Europei e Mondiali. Per il resto dell'eternità non potrebbe fregarcene di meno di appartenere allo stesso popolo e di voler combattere per lo stesso obiettivo. Certo, se parliamo di buttare una palla in rete le cose cambiano notevolmente. Per l'occasione ci trasformiamo completamente. Non importa quali ombre adombrino l'etica della squadra e non importano nemmeno gli avvisi di garanzia. Si parla immediatamente di riscatto. Come se la parte lesa fosse la nazionale. Non coloro che sono costretti a sentirsi dire dal Capitano che due feriti non fanno un morto. L'etica secondo Buffon. Ma non fategli la paternale, per amor di Dio.
La Rai nel suo piccolo ci regala un'immagine perfettamente aderente alla geografia del paese. Il commento é spesso approssimativo, trafitto da (in)sano campanilismo, esaltato al limite della ratio. Dopo i primi 7 minuti lo slogan più ripetuto é "siamo perfetti". Crepi la modestia. Ad onore del vero l'Italia sorprende per una prestazione ordinata e l'inspiegabile decisione della Spagna di giocare tre quarti della partita senza attacco l'aiuta. Ma la Nazionale non sfigura, anzi. Dopo il vantaggio segnato da Di Natale l'onnipotenza dei telecronisti rasenta momenti surreali. Prandelli sta giocando come Mourinho contro il Barca, sono costrette a sentire le nostre povere orecchie. Non contento l'autore di questa perla rincara la dose. Anzi, Prandelli lo sta facendo decisamente meglio. Le divinità tutte devono essere rimaste scosse da queste azzardate dichiarazioni e allora ecco immediato il pareggio della Spagna. Ehm, c'é un limite a tutto. Man mano che passano i minuti, senza ribadire in nessun modo che dall'entrata di Torres le cose si stavano mettendo piuttosto male per noi (ma appunto, trattandosi di Torres nessun grosso pericolo), ecco la lenta ma inesorabile trasformazione epica della partita. Odore di impresa. Dopo il fischio della fine della partita la Rai agguanta l'eroe Prandelli per farsi sviscerare gli ingredienti di questa buona prestazione. Peccato che l'audio sia muto e che, anche sforzandoci, non riusciamo ad interpretare il labiale. Il problema tecnico si risolve giusto negli ultimi secondi dell'intervista e noi non possiamo che essere d'accordo con Cesare. "L'Italia é questa." Nel bene e nel male. Che vi piaccia o no.

1 commento:

  1. Ah questi europei, arrivati proprio al momento giusto...quanto hai ragione a dire che ci riscopriamo sempre e solo quando si tratta di questi eventi...e soprattutto lasciano tutto il resto in sospeso...
    in ogni caso io quelli che commentano li metterei a tacere...troppo sboroni e la maggior parte delle volte devono tornare indietro con la coda tra le gambe...

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