mercoledì 20 marzo 2013

House of Cards - A carte scoperte Series Finale

Non conoscete questa serie? Andate a cercarlo. Senza mezze misure. Basta dire che il protagonista è un certo Kevin Spacey, e che se aspettate una versione in italiano, temo che non la vedrete mai. Infatti questa serie è stata rilasciata tutta in una volta su Netflix. House of Cards, ispirata all'omonima miniserie della BBC del 1990 e all'omonimo romanzo di Michael Dobbs, ambientato alla fine del periodo di amministrazione di Margaret Thatcher, segue le vicende di un politico inglese che punta al potere. La però serie è adattata alla storia statunitense e dunque ambientata negli USA dei giorni nostri. Se poi in un'unica serie ci metti Robin Wright e David Fincher, e poi azzardi anche a farci entrare Re Kevin, non può che uscirne una serie fuoriclasse. Una serie d'autore.
Commento generale sullo splendido finale di stagione. Un casino tremendo, tra il tentativo con la Sancorp mandato a rotoli dal lobbista che si schiera con Tusk, l'accordo sotto banco di Task e Frank; la sua espressione (finto) stupita di quando gli viene proposta la nomina a VP . Che mondo, tutto basato sulle bugie e i sotterfugi. Decisamente intrigante anche la storia parallela di Zoe e la sua ricerca sulla verità su Russo; un bel rischio con conseguenze potenzialmente catastrofiche per tutti. Ennesima svolta di Claire che smette di pensare solo agli obiettivi che si è posta col marito e vede il dottore per cercare di avere un figlio. Ma potrebbe voler rimanere incinta unicamente per smontare Gilian al processo, depotenziando l'effetto emotivo del licenziamento nei confronti della giuria; d'altra parte non ci sono grosse differenze in quanto a cinismo tra i due coniugi. Penso inoltre che nella seconda stagione verrà reso pubblico il video di Zoe che si masturba nuda, se insisterà nel voler indagare su Russo.Durante la stagione da ricordare la grandiosa l'umiliazione del sindacalista e tutta la storyline dell'education reform, nonchè la vicenda del peachoid, che diventerà d'ora in poi il mio insulto preferito. Kevin Spacey non ha bisogno di commenti elogiativi (spettacolare la voce narrante, grandiosi gli ammicamenti in camera rivolti allo spettatore, nonchè l'accento sudista che aumenta d'intensità nella puntata della visita a Gaffney per la questione peachoid), ma Robin Wright a mio parere è impressionante, anche considerando quanto sono sopravvalutate alcune attrici della sua generazione rispetto a lei (Julia Roberts, Meg Ryan), che non saprebbero nemmeno da dove cominciare per interpretare un personaggio del genere. Spero in una discreta serie di riconoscimenti ai vari awards che ci saranno in futuro.
La serie è già stata rinnovata per una seconda stagione, che verrà diffusa da Netflix con la stessa modalità di questa prima.

1 commento:

  1. mah, serie splendidamente recitata, però manca d'anima e di una grossa personalità.
    non male, ma niente che non si fosse già visto in altri film e telefilm... non mi ha convinto fino in fondo

    RispondiElimina

Si prega di non inserire spoiler nei commenti, non piacciono a nessuno.
Chiunque può commentare, non c'è bisogno di essere registrati o di digitare il captcha.
Chi commenta sostiene chi scrive, fatelo in tutti i post che leggete.